“Amo lo sport e ho deciso di farne la mia professione”. È così che si presenta Silvia Bignami, 26 anni, pugile AOB 1° Serie, laureata in Scienze Motorie presso l’Università Telematica San Raffaele Roma con una tesi su “La forza esplosiva nel pugilato femminile”: tema oggi oggetto di uno studio volto ad ottimizzare il rendimento della preparazione atletica delle donne, messo a punto con il Maestro Valerio Monti, con la supervisione del Prof. Renato Manno, docente di “Teoria e metodologia dell'allenamento” e con l’avallo del coordinatore nazionale dei tecnici FPI, il Maestro Biagio Zurlo.

Come è nata la passione per lo sport?

Ho iniziato a praticare sport sin da piccola: la danza non mi bastava e ho chiesto alla mia famiglia di giocare anche a mini basket. Ero l'unica bambina del gruppo e nel giro di pochi anni ho ottenuto il ruolo di play maker, ossia il compito di gestire il gioco in campo. Una bambina in una squadra di maschietti! Già avevo capito che con impegno e passione le donne potevano abbattere le barriere e i pregiudizi che da sempre ci sono negli ambiti prettamente maschili!
Poi lo scii, il nuoto e la pallavolo. È in questi anni che ho acquisito la consapevolezza che "se lo vuoi davvero, puoi raggiungere qualsiasi cosa", come mi diceva sempre la mia allenatrice di pallavolo.

Come è iniziato il tuo percorso nel pugilato?

Mi sono ritrovata in una palestra di pugilato per pura casualità e da lì non sono più riuscita a smettere. Dopo il primo destro ai colpitori, mi hanno chiesto se volevo combattere senza passare per la boxe light. Credevano non facesse per me!
Lascai la pallavolo e dopo qualche mese di allenamento, qualche colpo duro ricevuto, un po’ di sangue dal naso e una difficile chiacchierata con i miei genitori, sono salita sul ring!!! É stata un'emozione unica. Avevo voglia di mettermi in mostra e far vedere quel fuoco che sentivo quando indossavo i guantoni.

Quando hai deciso di iscriverti all’Università Telematica San Raffaele?

L’esperienza londinese, durata due anni, mi ha fatto capire che il pugilato era tutta la mia vita e che dovevo farne una professione in qualche modo! Iscriversi all'Università però era il primo passo. Volevo tornare in Italia per laurearmi in Scienze Motorie anziché farlo in UK. Ero stata ammessa alla East London University, ma volevo tornare nella mia terra per poter partecipare ai tornei nazionali.
Quando sono tornata i corsi di laurea erano tutti iniziati da qualche mese, così ho scoperto l'Università Telematica San Raffaele che mi permetteva di iscrivermi in qualsiasi momento ed offriva ogni due mesi sessioni d'esame. Era perfetta per me e per i piani che avevo in mente.

Come sei riuscita a conciliare la routine di allenamento con lo studio, il lavoro e gli esami?

È stato tutto molto naturale: sono una persona molto organizzata e poter sostenere gli esami in diverse sedi mi ha aiutata molto. Sono stati anni bellissimi e pieni di soddisfazioni, anche pugilisticamente.
In generale la mattina studiavo, il pomeriggio mi allenavo e la sera mi prendevo un’oretta di tempo libero per fare due chiacchiere con gli amici.

La tua tesi sulla forza esplosiva nella preparazione sportiva delle donne è oggi oggetto di studio. Di che cosa si tratta?

Mi sono laureata il 26 luglio 2019 presso l’Università Telematica San Raffaele, conseguendo una tesi su “La forza esplosiva nel pugilato femminile”, tema tanto difficile quanto affascinante. Indispensabile è stato l’aiuto del mio relatore il Prof. Renato Manno, docente di “Teoria e metodologia dell'allenamento”, una materia di cui mi sono letteralmente innamorata nel corso del secondo anno. Sapere di poter "programmare" il fisico al meglio per affrontare una competizione era strepitoso!
Nei mesi di lockdown ho curato al meglio la mia "palestra home made" adibita in garage e mi sono concessa un periodo di recupero psicofisico per una ripresa delle attività partendo da un lavoro di "resistenza". Ho seguito dei corsi di aggiornamento e con il mio allenatore abbiamo creato un esempio pratico di piano di allenamento, mirato al pugile donna (creando anche delle tabelle contenenti esempi di unità di allenamento) con l'intento di proporre uno spunto per tutti i tecnici che si trovano a seguire pugili donne.
Le donne si trovano costantemente sotto una forte influenza ormonale e proporre uno studio che tenesse conto di questi fattori è stata una scelta mirata, con l'intento di cercare di aiutare, nel mio piccolo, tutte le atlete che vogliono gestire al meglio i vari fattori durante la propria preparazione fisica.

Progetti per il futuro?

Il prossimo step è diventare professionista nel pugilato: dopo 40 match e tornei a livello internazionale e nazionale, mi sento pronta per il grande passo!
Ma ho tante ambizioni: per il momento sto portando avanti la mia attività di personal training e sto progettando un secondo studio sull'allenamento al femminile nel pugilato. Vorrei fare di nuovo un'esperienza all'estero, lavorare, conoscere le metodologie di allenamento che ci sono nel mondo e continuare a formarmi professionalmente.
Quando dovrò scendere dalle 4 corde, voglio poter essere in grado di continuare a dare il mio contributo nel mondo dello sport!