Marco Sarrugerio, classe 1996, ginnasta della Nazionale azzurra di ginnastica artistica maschile, si è laureato in Scienze Motorie presso l’Università Telematica San Raffaele Roma con una tesi sulla “Rottura LCA: diagnosi, intervento e riabilitazione nella prospettiva della ginnastica artistica”,  coordinata con la Prof.ssa Roberta Danieli, docente di Traumatologia e Riabilitazione dell’Ateneo romano.

 

Quando nasce la passione per la ginnastica?

“Quella per lo sport è una passione radicata in famiglia e il fascino dei ‘salti’, che si vedono eseguire nella ginnastica, mi ha subito rapito. Ho iniziato a muovere i primi passi da ginnasta all’età di 5 anni, nella piccola palestra della mia città, compiuti i 12 anni ho proseguito il percorso a Milano. Per me lo sport ha un ruolo essenziale, grazie alla ginnastica riesco ad allenare corpo e mente: sviluppo e tempro le mie capacità fisiche, ma soprattutto imparo valori essenziali per la vita”.

Cosa significa per un ginnasta conciliare allenamento e studio?

“Conciliare lo sport con lo studio non è stato sempre facile. Durante le scuole medie mi allenavo molto durante la giornata, facendo scuola nel pomeriggio. Tra la scuola secondaria e l’università sono riuscito a organizzarmi al meglio e riuscendo finalmente a conciliare sport e studio. Infatti ho scelto l’Università Telematica San Raffaele Roma perché il corso di studi in Scienze Motorie mi permetteva un’ottima flessibilità in termini di orari e organizzazione degli appelli. Ma soprattutto mi rappresentava al meglio”.

Un consiglio per i giovani atleti?

“Ho sempre trovato importante lo studio oltre allo sport. Credo che conciliare le due cose adesso sia una cosa che si possa assolutamente fare. Lo studio in un certo senso è un po’ come lo sport, si hanno degli obiettivi e si seguono dando il meglio di se stessi. Quindi il mio consiglio è ponetevi un obiettivo e seguitelo dando il meglio di voi stessi”.

Come ha vissuto il periodo di stop durante il lockdown?

“Il periodo di stop credo non sia stato facile per nessuno, io sono riuscito a ricreare una sorta di palestra in casa per mantenermi un po’ in forma, riuscendo inoltre a dedicare maggior tempo allo studio e alla conclusione della tesi”.

Quale tematica ha scelto di approfondire per la sua tesi?

“La mia tesi tratta la lesione del legamento crociato anteriore, la diagnosi e la conseguente riabilitazione in prospettiva del mio sport. Avendo provato su me stesso questo tipo di infortunio ho deciso di approfondirlo e descrivere il mio caso specifico. Non è mai facile affrontare infortuni per un atleta, ci sono diversi aspetti che entrano in gioco nella ripresa, non solo fisici. Io sono riuscito, senza avere fretta, a riprendermi al meglio, rispettando i tempi previsti dalla riabilitazione”.

Qual è il suo sogno più grande?

“Le Olimpiadi, come credo ogni atleta. Quindi cerco ogni giorno di dare il massimo per realizzarlo. Per il futuro? Si vedrà. Per quanto riguarda gli studi proseguirò con la magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate”.