Dopo i 17 mesi di stop imposti dall’emergenza Covid, Milano torna a essere punto di riferimento del design internazionale grazie all’edizione speciale del “Salone del Mobile” in programma in questi giorni, dal 5 al 10 settembre. Un caleidoscopio di appuntamenti, idee e progetti che coinvolgono l’intera città nella “Milan Design Week 2021” e a cui porta un rilevante contributo anche il corso di laurea triennale in Architettura e Design Industriale indirizzo Design dell’Università Telematica San Raffaele Roma con il lavoro svolto dal “Comitato degli stakeholders”, coordinato dalla Prof.ssa Dalia Gallico.

Nato con l’intento di divenire un luogo di incontro tra prestigiose aziende, designers e istituzioni del settore, il Comitato promuove seminari e workshop su temi dell’innovazione e della sostenibilità, alimenta la rete di contatti tra studenti e associazioni di categoria, parti sociali e aziende, favorisce il coordinamento e l’interdisciplinarità nelle attività formative, in particolare per quelle laboratoriali, e nella collaborazione a tesi di laurea e ricerca specifica.

L’Italia con 33mila e 800 attività, che incidono per il 15,5% dell’intero sistema del design comunitario europeo, si colloca saldamente al primo posto per numero di imprese. Tuttavia, come evidenziato dal lavoro del Comitato, le imprese che investono nel design sono ancora poche. “Esiste una domanda significativa per la formazione di figure professionali in grado di svolgere un ruolo tecnico-progettuale per l'innovazione nei campi del product e process design. I poli d'innovazione richiedono, infatti, operatori del progetto in grado di favorire i processi di design innovation, design thinking, industria 4.0 dal punto di vista dell'innovazione tipologica, tecnologica, funzionale, sostenibile ed estetica. In questo solco si colloca il ruolo dell’ateneo romano che con l’attività del “Comitato degli stakeholders” favorisce l’incontro tra domanda e offerta e instaura solide interazioni tra il mondo accademico e il mondo della produzione” dichiara la docente di Design e Presidente del corso di laurea in Architettura e Design.

Dal redesign dei modelli di business improntati all’uso efficiente delle risorse a quello dei prodotti che dovranno tornare ad essere durevoli, quindi riparabili e riutilizzabili, dai sistemi industriali sempre più interconnessi e simbiotici, fino allo sviluppo di piattaforme che agevolino la collaborazione tra utenti/clienti, istituzioni e imprese per permettere ai prodotti di rientrare nei processi industriali per poi essere trasformati in altro, utilizzandone materiali e componenti, riducendo al massimo il riciclo.

“Un processo di ricerca dell’università per ampliare il campo della formazione del design oltre il binomio prodotto-industria, verso la creazione di una generazione di designer in grado di affrontare le sfide che abbiamo avanti a noi, in primis quella di rendere più sostenibile, equa e competitiva la nostra società. Ma anche a costruire nuove mappe per visualizzare e comprendere un mondo sempre più complesso e governare l’adattamento della società alle tecnologie digitali, permettendo così al settore di svolgere a pieno la sua funzione primaria, in un momento delicato per il Paese in cerca di una via per il futuro, quella di progettare che come ci ricorda la sua radice latina pro-jectare, vuol dire proprio gettare lo sguardo oltre, anticipare” conclude Gallico.