Lo scorso 9 giugno è stato presentato il progetto SEPh, iniziativa della School of Excellence in Phlebology in partnership con l’Università Telematica San Raffaele Roma, che intende fare luce sul mondo della Flebologia. L’incontro intende riunire le eccellenze italiane e internazionali della medicina, del mondo universitario, imprenditoriale e della ricerca scientifica.

Diversi i relatori che saliranno in cattedra: tra questi il Professor Enrico Garaci, Rettore dell’Università San Raffaele, cui spetterà il compito di dare il via ad un intenso pomeriggio di dibattiti che si pongono l’obiettivo di fare chiarezza su una professione dai contorni ancora poco definiti.

Come spiega il Presidente della SEPh, Augusto Orsini: «Allo stato attuale chiunque può definirsi flebologo, magari perché punge una vena ed inietta un liquido o una schiuma, senza dover dimostrare a nessuno di aver seguito un percorso formativo adeguato a garantire di saper fare quello che fa».

Nata su proposta della Società Italiana di Flebologia Clinica e Sperimentale, la SEPh ha come mission la legittimazione della Flebologia in quanto branca autonoma iperspecialistica ed in particolare la formazione dei professionisti del settore, promuovendo un più alto livello di qualità di istruzione e di formazione medica e chirurgica. Affinché ciò avvenga, spiega il presente Orsini «questa professione deve darsi dei connotati che ne caratterizzino il profilo culturale, deve acquisire un proprio lessico e munirsi di un metro di valutazione oggettivo».

Nel corso del convegno si parlerà dunque di questo ma anche di altri temi: dalla tecnologia applicata alla medicina alla visione di una Sanità ‘intelligente’ attraverso ad esempio la predisposizione di ‘smart city’ fino alle nuove frontiere della prevenzione delle malattie cardiovascolari. Un vasto spettro di tematiche, ciascuna delle quali appare a proprio modo rilevante nella prospettiva della nascente branca della Flebologia.

Altro elemento che per l’affermazione di questa disciplina di profila determinante sarà senz’altro la presenza di un sistema organizzato per la ricerca scientifica e per la divulgazione online nonché la formazione a distanza, ambiti in cui risulterà di rilevante supporto la collaborazione dell’Università Telematica San Raffaele.

«La nostra Università – ha spiegato il Professore Garaci – è chiamata a partecipare a questo importante processo di crescita e formazione di una professione, quella del flebologo, che necessita di essere ancora ben istituzionalizzata. Confidiamo nel fatto che il nostro know how in quanto a Ricerca e Formazione a distanza possa aiutare l’affermazione di questa branca medica contribuendo allo sviluppo di un unico ‘linguaggio’ e di metodi scientifici e terapeutici unitari».